Busker Pirata e ordinanze comunali

BOLOGNA:

Sede della prima università.

La Bologna, che storicamente è sempre stata un punto di riferimento sociale, politico ed artistico a livello mondiale.

La Bologna, che è sempre stata caratterizzata per la fortissima presenza di giovani ed intellettuali, che sono stati, nel tempo il cuore pulsante della partecipazione attiva alla costruzione di un benessere collettivo e la spinta propulsiva all'innovazione e alla sperimentazione. culturale e artistica.

La Bologna, dove arte e politica spesso si sono intrecciate, in una città sempre molto attenta ai fenomeni di cambiamento storico .

E' la stessa Bologna, dove la presenza di giovani è così massiccia che, spesso la convivenza intergenerazionale è molto difficile, a causa delle diverse esigenze e delle diverse problematiche di cui le varie fasce della popolazione sono portatrici.

E' la stessa Bologna, che la mancanza di fondi e i vari “Piani Sicurezza/antiDegrado” ,hanno reso irriconoscibile.

Le politiche giovanili in Italia si ispirano a Il Libro Bianco sulla Gioventù dell'Unione Europea del 2001, alla Costituzione Europea del 29/10/04 (art. I-17 e III-282), alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo (10/12/98), alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Infanzia (20/11/89, ratificata in Italia 176/91), che si basano su criteri di opportunità, partecipazione, responsabilità efficacia, coerenza: e che hanno come obiettivo di porre l'attenzione sui giovani come soggetti attivi, come protagonisti di cambiamento e di promozione sociale.
Si evince la necessità di progetti che permettano ai giovani di costruire percorsi di crescita e protagonismo, nell'ottica della promozione del benessere e prevenzione del disagio; e che allo stesso tempo aiutino i giovani stessi a recuperare il proprio ruolo sociale nella costruzione attiva del benessere condiviso.


L'ARTE DI STRADA

E' ovunque nel tempo e nello spazio la figura del saltimbanco.

Troviamo, infatti ,le tracce dei primi Buskers non solo nelle rappresentazioni della civiltà egiziana ma anche tra gli etruschi, che lasciano a Tarquinia, come segno tangibile e visibile dell'interesse verso questo tipo di arte e del ruolo sociale ricoperto da chi la praticava, la tomba dei giocolieri, risalente al VI secolo a.c. .
A Torino tra i soldati dell'esercito di Pietra ritrovato tra le fondamenta della città c'è anche rappresentata ,la squadra di giocolieri, ritenuti importanti per tenere alto il morale dell'esercito.
Il passaggio dalla rappresentazione in piazza al teatro avviene attorno al 1500 in cui la nascita dei primi teatri al chiuso a Venezia ( il teschio di Amleto per esempio rappresenta un Saltimbanco),sposta l'attenzione collettiva sulle varie forme di rappresentazioni teatrali come le conosciamo oggi, portando alla parziale scomparsa dai testi storici di testimonianze riguardo l'arte di strada, che come un fiume sotterraneo ha pero' continuato a scorrere risalendo in superficie solo negli ultimi 40 anni,con citazioni nella fotografia e nella cinematografia (vedi Fellini).
Fino ad oggi, dove l’inglese “Sunday Times” in un articolo su Bologna, in cui elogia la città come valida meta turistica per tutte le età, tra le altre motivazioni pone quella dell’arte di strada con tanto di foto.

Troppe volte, ultimamente, abbiamo visto affiancare il nostro lavoro alla parola Degrado dalle istituzioni locali.

A differenza delle grandi civiltà del passato, la nostra società moderna sta mettendo in discussione la figura dell'artista di strada e incomincia a non riconoscere più l'importanza del suo ruolo culturale. Tutto ciò avviene perché, non interessa più l'artista con il suo bagaglio culturale e umano di esperienze, e quello che esce dalla moderna logica di profitto viene giudicato non interessante o illegale.
Questo è oggi il fenomeno dilagante della “Mercificazione dell'arte”(dalla musica fino al teatro), che non è altro che una forma di privatizzazione; L'arte non è per tutti ma solo per chi ha i soldi per pagare il biglietto .
L'arte di strada si propone in forma totalmente democratica: E' la cittadinanza che sceglie (e basta passare per P.Maggiore un qualsiasi Sabato o Domenica per rendersene conto), se, far sopravvivere o no, questa tradizione, attraverso un compenso di qualsiasi tipo (anche un sorriso o un abbraccio), nessuno viene costretto a guardare, tanto meno a pagare!


BOLOGNABUSKERSPIRATA A BOLOGNA

Gli artisti di strada, a Bologna, sono come una grande famiglia.
Quì, ci si conosce tutti, tanto da creare un collettivo : il “Bologna Buskers Pirata”.
Siamo nati Italiani, in un'Italia che taglia i fondi perfino agli asili nido, diventati adulti in piena crisi economica, con un futuro da precari; per questo decidiamo di autodeterminarci, di portare la nostra arte, il nostro spettacolo direttamente al pubblico, senza passare per i classici canali della Buisness Art (manager,sponsor ,ecc..).
Noi Artisti di strada, noi Circensi Bolognesi, scegliamo il palcoscenico della strada consapevoli del nostro ruolo sociale, assumendoci a pieno i nostri doveri all'interno della comunità.
Perfettamente consci dell'equazione PANE=SOLDI=LAVORO, non pretendiamo di saltare nessuno di questi passaggi.
Quando si parla di Ambulanti, Accattoni e Mendicanti ,non ci sentiamo presi in causa, e non ci stiamo a essere messi nel grande insieme di chi per sopravvivere, fa appello alla benevola offerta dei passanti.
Dietro ogni esercizio eseguito ci sono anni di allenamento fisico e mentale; Dietro ogni risata o applauso del pubblico ci sono anni di studi e ricerche.
Nessuno può' stabilire quanto valgano 30 min. di spettacolo o 2 risate all'ennesimo noioso semaforo, solo il singolo spettatore può stabilire il giusto prezzo in relazione all'emozione provata
Vogliamo essere liberi di creare senza sottostare alle logiche del mercato.

Molti di noi sono nati e cresciuti a Bologna, vogliamo bene a questa città e già da tre anni ( a Maggio sarà' il quarto) organizziamo AUTOFINANZIANDOCI il “Bologna Buskers Pirata Festival” ,in cui offriamo alla cittadinanza:
Tre pomeriggi di spettacoli nelle principali piazze della città, e sei sere di spettacoli con artisti internazionali in un parco della città (edizione 2009 parco 11 Settembre in collaborazione con il quartiere Porto ; edizione 2010 parco di villa Angioletti in collaborazione con il quartiere Navile).


COMUNE DI BOLOGNA E B.BUSKERS P.

Di questo pseudo-sindacato degli artisti chiamato Bologna Buskers Pirata, il comune e gli organi di competenza sono perfettamente a conoscenza , poiché nel corso degli ultimi tre anni gli incontri e i momenti di confronto e collaborazione sono stati vari:
-Primavera 2009 Con l'allora ass. alle politiche giovanili N.Mantovani; Rapporto bruscamente interrotto con le dimissioni dell'allora sindaco Del Bono.
-Maggio 2010 quando con la commissaria Cancellieri accordammo un incontro, purtroppo saltato poiché concesso durante le giornate del festival.
-Gennaio 2011 quando l'unione di intenti del network Par tot e B.Buskers P. con l'urgenza di creare un polo artistico incontra il comune rappresentato dall'ass. M.Cesari, (cui va riconosciuta la volontà di voler risolvere la situazione), proponendo di entrare con il c.s.Lazzaretto nello spazio (in abbandono da 6 anni) di via Battirame.
-Fino a Marzo 2011 quando in fase preparativa della 4° edizione del festival il comune ci informa che per via del nuovo “Regolamento della Polizia Urbana” e delle delibere della giunta comunale di “Bologna Commissariata 2010/2011”, la realizzazione del festival sarà presso che impossibile.

REGOLAMENTO POLIZIA URBANA COMUNE DI BOLOGNA

Per quanto riguarda l'entrata in vigore del nuovo “Regolamento della Polizia Urbana”, quello che non ci trova d'accordo non e' la volontà di regolamentare (poiché' e' scandaloso che all'oggi non ci sia ancora una legge nazionale sull'arte di strada), ma le modalità' con cui si legifera e i processi che costruiscono i momenti decisionali.
Ci chiediamo perché' non sia stato aperto un tavolo di confronto sul tema spettacoli in strada, visto che forniamo un servizio peculiare per la nostra comunità e siamo regolari cittadini italiani.
Le istituzioni ( complici le nuove autonomie comunali, regionali, provinciali, ecc..) svalutando il mestiere di Artista di strada, consapevolmente o inconsapevolmente, stanno stringendo una morsa sull'arte di strada.

Oltre che non trovarci d'accordo sulle modalità con cui sono state prese le decisioni, senza coinvolgerci, in quanto soggetti interessati, non riusciamo a comprenderne le motivazioni che spingono a ghettizzare
l'arte di strada :
-(citazione art 28 punto 2d Reg.Polizia Urb.) le presenti attiva non possono essere svolte nelle AREE , PIAZZE di pregio storico e monumentale individuate con delibera dalla giunta (la bozza della delibera parla di un centro storico offlimits).

Appare chiara da parte delle attuali istituzioni governanti la volontà di reprimere e colpire una tradizione millenaria:

-(citazione art 28 punto 4 Reg.PoliziaUrb.) L’esercizio dell’attività degli artisti di strada è consentito per un massimo di sessanta (60) minuti nello stesso luogo, intendendo per “stesso luogo” la stessa strada, piazza o strada/piazza contigua.
-(citazione art 28 punto 5 Reg.PoliziaUrb.) I soggetti di cui al comma 1, nell'esercizio della loro attività, non possono usare amplificatori, e devono osservare ogni disposizione dettata dal Comune per la tutela della quiete pubblica e della sicurezza stradale.


ARTE DI STRADA IN ITALIA

Stanchi di Sindaci e Commissari concentrati sul proprio tornaconto personale/politico più che sul benessere della città, ci chiediamo perchè l'Emilia Romagna non segua l'esempio di altre regioni virtuose e lungimiranti come:

Il Piemonte ( Legge regionale 15 luglio 2003, n. 17. )
-Art. 1. La Regione Piemonte dichiara il proprio territorio ospitale verso le espressioni artistiche in strada.
-Art. 6. La Regione istituisce cinque premi all’anno, definiti in euro 5 mila cadauno, per gli artisti singoli o in gruppo che operino in modo organizzato o a cappello e che si siano distinti per particolare bravura. I criteri per l’erogazione di tali premi sono definiti con la stessa deliberazione di cui al comma 1.
-Art 3. 1). La Regione Piemonte promuove l’ospitalità sul proprio territorio delle espressioni artistiche di carattere musicale, teatrale, figurativo ed espressivo nel senso più ampio e libero, esibite in spazi aperti al pubblico.
2). La Regione riconosce alle attività di cui al comma 1 un ruolo di valorizzazione culturale e turistica, di incontro creativo tra le persone, di ricerca e sperimentazione di linguaggi, di scambio di proposte con vari profili culturali, di confronto di esperienze innovative, di affermazione di nuovi talenti, di rappresentazione di attività frutto di geniale ispirazione, di servizio culturale per un pubblico di ogni classe sociale, età e provenienza geografica, secondo quanto previsto dalla Costituzione, che all’articolo 33 tutela la libertà dell’arte.

La Puglia (legge regionale25 agosto 2003, n. 14)
-Art. 1 La Regione Puglia dichiara il proprio territorio ospitale verso tutte le forme artistiche in strada e favorisce la libertà di espressione in linea con il dettato costituzionale.
-Art. 3 La Regione Puglia promuove l'ospitalità sul proprio territorio delle espressioni artistiche di carattere musicale, teatrale, figurativo ed espressivo nel senso ampio e libero esibite in strada. La Regione riconosce a tali attività un ruolo di valorizzazione culturale e turistica, di incontro creativo tra persone, di ricerca e sperimentazione di linguaggi, di scambio di proposte con vari profili culturali, di confronto di esperienze innovative, di affermazione di nuovi talenti, di rappresentazione di attività frutto di geniale ispirazione, di servizio culturale per un pubblico di ogni classe sociale, età e provenienza geografica, secondo quanto previsto dalla Costituzione, che all'articolo 33 tutela la libertà dell'arte.
Come gl’artisti del passato che venivano accolti nelle corti di imperatori e Re, facciamo appello a una classe politica più lungimirante, alla Bologna che ancora sa ridere, a tutte le associazioni, le cooperative, le realtà underground della città ; aiutateci ad aiutare l’arte
CONCLUSIONI
Pratichiamo e Promuoviamo l'arte di strada per le sue caratteristiche :
Multi-culturali (perché i gesti non hanno bisogno di traduzioni);
Multi-generazionali (perché una risata non ha eta').
Come Artisti di strada ci riteniamo una peculiarità e pensiamo di avere un ruolo sociale da svolgere sul territorio, necessario è però ,il ruolo delle istituzioni, che devono difendere e non ostacolare la libera espressione dell'arte riconoscendone l'importanza in quanto momento di condivisione positivo per la comunità.
1)DIRITTI
Il “Piano Sicurezza” del governo da 5 anni a questa parte sta svuotando le strade delle nostre città, tralasciando la circostanza che le strade più sono “vuote” e meno sono sicure.
Al contrario i luoghi, le piazze o le strade dove viene svolta un'esibizione o una performance di arte di strada, si riempiono di persone sorridenti.
Alcune regioni virtuose stipendiano gli artisti più meritevoli.
Non chiediamo tanto, ma ci rifiutiamo di essere trattati come parassiti della società' e pretendiamo che il nostro mestiere a misura d'uomo sia riconosciuto senza se e senza ma.
Chiediamo che si legiferi sull'arte di strada in maniera partecipata, chiamando in causa i diretti interessati, con l'obbiettivo, non di limitarla tra nuovi regolamenti, ma difenderla e preservarla, come peculiarità' per le nostre città.
Vogliamo essere liberi di creare senza sottostare alle logiche del mercato e chiediamo che sia la cittadinanza, giorno per giorno, a scegliere se sopravvivremo con la nostra Arte.
Sogniamo di incontrare rappresentazioni e performance fuori da teatri e mostre, libere di vagare per la città e rallegrare i passanti.
Immaginiamo concerti che si possano ascoltare non solo in Club e Stadi, ma anche per strada mentre andiamo a fare la spesa o torniamo dal lavoro.

2)SPAZI
Immaginiamo “Biblioteche del Movimento”.
Complice una politica molto speculativa e poco etica, in Italia rispetto al resto d'Europa purtroppo siamo molto indietro in quanto a offerta sul territorio di strutture accessibili a tutti (sopratutto per i più giovani, sempre più costretti a “diventare grandi” con genitori spesso molto assorbiti dal lavoro e di conseguenza poco presenti nelle fasi più delicate della crescita; prede del bullismo come forma anti-noia, tra la televisione come incudine e aridi parchi pubblici come martello).
In un 21° secolo stracolmo di nuove tecnologie, in cui spesso diamo al nostro corpo solo un fine estetico o agonistico, demandiamo a supporti di ogni sorta lo svolgimento di azioni quotidiane e a più o meno costosi corsi in palestre l'attività fisica, così che oggi si sta culturalmente perdendo il rapporto sano che l'uomo aveva con il suo corpo e la sua energia.
Pensiamo che sia importante, oggi più che mai, rivendicare come cittadini la necessità di infrastrutture accessibili a tutti concesse a titolo gratuito, per far si che possano fruirne anche coloro che non hanno la possibilità economica di frequentare palestre o che, non avendone l'attitudine, non svolgono nessuna attività fisica a livello agonistico.


Bologna Buskers Pirata